Il pavimento pelvico femminile (di cui fanno parte gli apparati urinario, genitale e digerente con la vescica, l'utero, la vagina, il retto e l'ano) può essere colpito da varie disfunzioni e patologie.
Oggi l’approccio alla patologia pelvica prevede una interattiva collaborazione tra diversi specialisti: il ginecologo, il proctologo e l'urologo, insieme col neurofisiologo, il fisiatra e il geriatra.
Le patologie del pavimento pelvico sono di frequente riscontro nella popolazione femminile, anche se la reale Prevalenza e Incidenza sono sottostimate in quanto spesso la paziente non le riferisce per vergogna.
I fattori di rischio maggiormente considerati nel favorire le disfunzioni del Pavimento pelvico sono di tipo generale acquisito come l’età, il sesso, le patologie internistiche a carattere cronico, le condizioni accompagnate da ripetuti incrementi della pressione addominale come la bronchite cronica o l’obesità.
Vi sono poi dei fattori generali di tipo congenito legati ad alterazioni biochimiche delle fibre collagene. Decisamente più importanti sono i fattori locali acquisiti.
Fra questi i fattori legati a precedenti ostetrici hanno un ruolo rilevante nell’insorgenza dei problemi uroginecologici, sia precocemente che tardivamente.
Le opzioni terapeutiche oggi disponibili sono varie e possono essere classificate in conservative (o rieducativi-riabilitative), mini-invasive e chirurgiche.