Osservata e certificata la morte, il donatore non viene più assistito dal respiratore meccanico e, se idoneo al prelievo, si procederà il più velocemente possibile allo stesso nel medesimo ospedale che ne ha stabilito i criteri d'idoneità.
Un cuore, un rene, un fegato nuovo. Fino a qualche anno fa l'Italia era il Paese europeo dove il numero dei trapianti era il più basso. In tutti gli altri, dalla Spagna alla Svizzera, dalla Francia al Portogallo, gli interventi di questo tipo erano, in proporzione alla popolazione, molto più numerosi.
Il trapianto implica un processo terapeutico che mira a trattare uno scompenso che altrimenti sarebbe mortale. Qualunque sia l'organo in questione, i trapianti d'organi hanno caratteristiche comuni: la severità della prognosi della malattia, il bisogno di aspettare la disponibilità di un donatore, l'incertezza per quanto riguarda la data del trapianto, le possibili complicanze, i risultati.