L’autopalpazione dei testicoli è una manovra eseguita per verificare l’assenza di malattie e disturbi a livello testicolare. Ecco come si effettua in maniera corretta.
Il consiglio è di eseguire l'autopalpazione dei testicoli almeno una volta al mese, preferibilmente durante la doccia o un bagno caldo. Con l'acqua calda, infatti, i tessuti e la muscolatura si rilassano. Anche lo scroto, cioè il contenitore del testicolo, è un muscolo (definito cremastere): rilassandolo sarà più facile apprezzare il suo interno, il suo contenuto ovvero il testicolo, chiamato anche didimo.
Come eseguire correttamente l'autopalpazione dei testicoli? Bisogna semplicemente palpare il testicolo molto delicatamente con l'indice e il pollice, in maniera rotatoria, partendo dall’alto verso il basso.
A cosa fare attenzione?
Bisogna innanzitutto fare attenzione alla consistenza del testicolo, che non deve essere eccessiva. Di solito è come quella della punta del naso, teso-elastica come si dice. Non spaventiamoci se nella parte posteriore sentiamo un bozzetto, un piccolo nodulo. Quello è l’epididimo, una struttura che sta sopra al testicolo, che ha una specie di forma di virgola. È dove maturano gli spermatozoi.
Se sentiamo una zona troppo dura, rilevata al di fuori di quella che è la normalità è giusto fare subito un colloquio con un andrologo di riferimento e un’ecografia scrotale.
Talvolta durante l'autopalpazione si può riscontrare un accumulo di vene a livello scrotale; in quel caso stiamo identificando un varicocele. Ogni lesione sospetta è bene che venga immediatamente verificata con il proprio andrologo.
Quando rivolgersi al medico?
Non bisogna rivolgersi al medico solo nel momento in cui viene individuata una massa testicolare, ma sarebbe un'abitudine utile e altamente preventiva quella di sottoporsi annualmente a visita andrologica e controllo ecografico dei testicoli, iniziando dal 18° anno anche a studiare la fertilità con uno spermiogramma.
Spesso le masse che si evidenziano sono di banale origine cistica ma, in ogni caso, è bene non affidarsi alla autodiagnosi ma confrontarsi con lo specialista al quale rivolgersi appena si individua una qualsiasi irregolarità alla autopalpazione.