Cos’è il varicocele
Con il termine varicocele si intende l’ingrossamento e la dilatazione di un gruppo di vene presenti nello scroto. Il plesso pampiniforme (questo il nome del gruppo di vene) che si dilata con il varicocele ha la funzione di allontanare il Sangue venoso dai tessuti dei testicoli. In condizioni normali queste vene hanno un diametro di circa 0,5-1.5 centimetri; nel Varicocele raggiungono un diametro superiore a 2 centimetri.
Solitamente, si distinguono due forme di varicocele:
- il varicocele idiopatico
- il varicocele secondario.
Varicocele idiopatico
Il varicocele idiopatico è causato dal malfunzionamento di alcune valvole presenti nel vaso sanguigno che regolano il flusso di sangue all’interno della Vena stessa. È, sostanzialmente, lo stesso meccanismo che dà origine alle vene varicose sulle gambe: il malfunzionamento di queste valvole fa sì che il sangue fluisca nel vaso sanguigno in senso contrario, provocando un aumento di pressione che danneggia i tessuti delle pareti.
Il varicocele può presentarsi su entrambi i lati dello scroto o solo da un lato, generalmente il sinistro. Questo perché, mentre il sangue venoso del lato destro dello scroto si immette nella vena cava all’altezza dell’inguine, quello del lato sinistro si immette nell’arteria renale, situata più in alto. Il malfunzionamento delle valvole delle vene causa, quindi, una maggiore pressione sui tessuti.
Varicocele Secondario
L’alterazione del normale flusso sanguigno nel varicocele secondario ha origine, invece, nella presenza di una compressione esterna sulle vene. È questo, ad esempio, il caso di un tumore pelvico o addominale.
Varicocele: qualche cenno di anatomia
I testicoli vengono irrorati di sangue dall’arteria testicolare attraverso il canale inguinale che mette in comunicazione lo scroto con l’addome. Le vene testicolari, dopo aver raccolto le vene dell’epididimo, risalgono a far parte del funicolo spermatico che costituisce il plesso pampiniforme: è da quest’ultimo che si origina la vena testicolare che a sinistra sbocca nella vena renale omolaterale, mentre a destra nella vena cava inferiore.
Queste vene nell’uomo, molto di rado nelle donne, possono dilatarsi in seguito ad una incontinenza delle stesse, impedendo il deflusso di sangue dal testicolo verso la parte alta del corpo, verificandosi quindi reflusso e stasi di sangue nel testicolo.
Diffusione del varicocele e fertilità
Il varicocele è un disturbo molto comune che si presenta nel 10 – 15% degli uomini, nel 10% dei ragazzi con età tra i 10 ed i 22 anni e nel 35 – 40% degli uomini che presentano problemi di fertilità.
Nel 95% dei casi si manifesta a livello del testicolo sinistro, molto raramente al destro ma può presentarsi anche bilateralmente. Localmente la pressione del sangue nelle vene dilatate, la stasi, può provocare dolore e inibire a livello psicologico la sfera sessuale con un deficit dell’erezione. Invece tale patologia, che si può presentare di vario grado (dal 1° al 4° in ordine crescente per importanza), può deteriorare e modificare gli spermatozoi sia a livello della forma, della motilità e del numero, provocando dei possibili problemi futuri di fertilità. Infatti l’aumento di pressione nelle vene provoca un’alterazione ossidativa, uno stato di ipossia e un calo del testosterone.
Una volta giunti alla diagnosi di varicocele, si raccomanda sempre al paziente di eseguire uno spermiogramma che ci mostrerà lo stato del liquido seminale.
Sintomi del varicocele
Il varicocele non presenta in linea di massima una sintomatologia dolorosa. Molte volte, infatti, viene fatta diagnosi in base all’esecuzione di controlli di routine. Come riconoscerlo?
- Si avverte senso di pesantezza a livello scrotale, la maggior parte delle volte più a sinistra.
- Fastidio testicolare, il più delle volte a sinistra, dopo aver eseguito un rapporto sessuale prolungato, dopo essere stati per lungo tempo nella stazione eretta, dopo uno sforzo fisico (partita di calcetto/corsa/tennis/bicicletta);
- Dolore sordo scrotale.
Alla visita specialistica urologica si potranno apprezzare le vene dilatate e palpabili a livello scrotale come un “piccolo sacchetto di vermi” e si potrà apprezzare il grado di importanza del varicocele.
Come avviene la diagnosi
La diagnosi di varicocele si basa su:
- una visita specialista urologica con obiettività locale;
- esecuzione di Eco-color doppler dei vasi spermatici, che ci mostrerà il grado del varicocele;
- esecuzione di flussimetria doppler;
- spermiogramma.
Trattamento del varicocele
Se lo spermiogramma risulterà alterato, si valuterà il grado del varicocele e l’età del paziente ma la maggior parte delle volte si consiglierà di sottoporsi all’intervento chirurgico, che potrà essere:
- a cielo aperto (secondo Palomo o Ivannisevich) con la legatura e sezione della vena spermatiche;
- sclerotizzazione della vena spermatica;
- embolizzazione della vena spermatica.
Il recupero dall’operazione è generalmente rapido: il dolore post operatorio è scarso e l’aumento del gonfiore post operatorio viene ridotto da una borsa di ghiaccio, mantenuta sulla zona per le prime 24 ore. Sono sufficienti un paio di giorni per il ritorno alle normali attività quotidiane mentre per praticare nuovamente attività che implicano sforzi, possono essere necessarie un paio di settimane.
Il ritorno alla piena fertilità sessuale necessita di più tempo: dopo 4/5 mesi dall'esecuzione degli interventi chirurgici sopra menzionati presentano un miglioramento del liquido seminale intorno al 30/45%.
Spermiogramma con varicocele
I risultati dello spermiogramma in un soggetto che presenta varicocele possono indicare diverse condizioni. Ecco come interpretare gli esami.
- Normozoospermia: risultato normale, secondo i valori di riferimento
- Astenozoospermia: alterazione della motilità degli spermatozoi
- Oligozoospermia: ridotto numero di spermatozoi
- Criptospermia: deficit severo di spermatozoi
- Azoospermia: assenza di spermatozoi nel liquido seminale
- Teratozoospermia: alterazione della morfologia degli spermatozoi
- Oligoastenoteratozoospermia: alterazioni di tutte le variabili.