L’esultanza per il suo gol alla Germania nella finale dei Mondiali 1982 è rimasta nel cuore di tutti i tifosi italiani. Ma anche negli occhi. E proprio oggi, 12 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Vista (World Sight Day) di cui l’ex campione azzurro Marco Tardelli è testimonial nazionale. Sensibilizzare la popolazione, le istituzioni e i mass media a qualsiasi latitudine in merito all’importanza di tutelare un bene prezioso come la vista è il messaggio che la Giornata Mondiale della Vista intende diffondere, veicolato ogni anno (il secondo giovedì di ottobre) dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia onlus e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Così, puntando sullo slogan “Ti aiutiamo a vederci chiaro”, IAPB Italia onlus promuove su tutto il territorio una serie di iniziative gratuite di prevenzione per la salute degli occhi. Sono un centinaio le città coinvolte e diverse gli eventi in programma: dalla distribuzione di materiale informativo agli incontri divulgativi fino ai check-up oculistici gratuiti. Per scoprire tiutte le iniziative è sufficiente collegarsi al sito della Giornata Mondiale della Vista dell’Agenzia.
L’importanza della prevenzione visiva
Sul proprio portale, l’Agenzia rimarca l’importanza di un senso come quello della vista, “perché permette di raccogliere oltre l’80% delle informazioni che ci giungono dall’ambiente”. Un’affermazione, questa, che pur trovando tutti d’accordo, non corrisponde ad una prassi sanitaria che permetta a chi non accusa problemi di vista di sottoporsi a controlli oculistici con una certa regolarità. Così anche grazie a iniziative come la Giornata Mondiale della Vista “IAPB Italia onlus cerca di rendere alla portata di tutti le informazioni sulle patologie oculari, le terapie disponibili e i servizi a disposizione”.
Ciò affinché la cura delle malattie oculari, la riabilitazione visiva e, soprattutto, la prevenzione visiva diventino accessibili a tutti. Oggi, infatti, i sistemi sanitari nazionali sono incentrati quasi esclusivamente sulla cura, attribuendo alla prevenzione un ruolo di nicchia. Prevenzione che va declinata attraverso tre step:
- prevenzione primaria: ha l’obiettivo di impedire che la malattia insorga (si mette in pratica sulla persona sana);
- prevenzione secondaria: si identifica attraverso la diagnosi precoce (si attua sulla persona malata inconsapevole di esserlo);
- prevenzione terziaria: si identifica attraverso la cura e la riabilitazione (si mette in pratica sulla persona malata che sa di esserlo).
Ipovisione, l’età il fattore di rischio principale
L’OMS ribadisce che l’ipovisione rappresenta un problema non solo da affrontare, ma prioritario per i servizi sanitari di tutti i paesi. Questi sono chiamati ad organizzare programmi di intervento a livello di prevenzione e trattamento, senza trascurare l’aspetto legato alla riabilitazione.
Gli studi sottolineano che il fattore di rischio più rilevante per il problema dell’ipovisione è l’età: con l’allungamento della vita media, infatti, saranno sempre di più le persone a rischio di disabilità visiva a causa dei processi di invecchiamento e malattie oculari croniche.
La cecità in Italia e nel mondo
Le stime dell’OMS sulla cecità emergono, impressionanti, in merito a quantità e distribuzione nelle differenti aree del globo. “Nel nostro paese la salute visiva deve avere maggiore rilievo nell’agenda sanitaria pubblica” afferma Giuseppe Castronovo, presidente della IAPB Italia onlus. In Italia, infatti, i ciechi sono circa 362mila e oltre un milione gli ipovedenti, mentre nel mondo sono 39 milioni i ciechi e 246 milioni gli ipovedenti.
Occorre ricordare che le malattie oculari riguardano tutte le età, ma la loro incidenza aumenta in modo considerevole dopo i 50 anni.