Tutti i neo-genitori lo sanno bene. Essere svegliati ripetutamente nel Cuore della notte per poppate, coccole, cambi di pannolino rende irritabili e depressi durante il giorno. E a volte ci si trova a pensare che sarebbe meglio non dormire affatto. Riflessione non del tutto sbagliata, stando ai risultati di una ricerca pubblicata su Sleep secondo la quale una notte insonne fa meno danni di ripetuti risvegli notturni.
Lo studio e le rilevazioni della polisonnografia
Per osservare il fenomeno sono state arruolate 62 persone in buona salute che sono state divise in 3 gruppi: il primo è stato svegliato più volte durante la notte, il secondo lasciato andare a dormire molto tardi e il terzo non è stato disturbato durante il riposo. Con un esame chiamato polisonnografia è stata analizzata la qualità del sonno di queste persone.
Questi i risultati:
- dopo la prima notte gli effetti negativi sull'umore e lo stato psicologico delle persone che erano andate a dormire tardi e di quelle che avevano subito risvegli notturni si equivalevano;
- dopo la seconda notte nel gruppo di coloro che erano stati svegliati più volte si registrava un calo del 31% nello stato d'animo positivo contro il 12% dellle persone del gruppo che erano andate a dormire tardi.
Le "onde lente" e la sensazione di ristoro
Beneficiare delle cosidette "onde lente", cioè della fase di sonno più profonda che chi viene svegliato continuamente non riesce a mantenere a lungo, spiega Patrick Finan coordinatore dello studio, significherebbe avere la “chiave della sensazione di ristoro”.
Godere della giusta quantità di sonno ad onde lente concorre al mantenimento dello stato d'animo positivo. Chi lavora su turni di notte oppure chi ha un neonato in casa va incontro ad una carenza di questo tipo di sonno e di conseguenza a un calo del livello di energia, e una maggiore irritabilità a scapito di gentilezza, cordialità ed empatia. Guarda anche "I disturbi respiratori nel sonno - intervista al dott. Cesare Arezzo"