Una nuova frontiera della medicina sta tracciando un percorso differente nella lotta contro il cancro e potrebbe dare speranze anche in casi di tumore al fegato, definito “silenzioso” poiché non mostra sintomi specifici; nel 2016 in Italia sono state effettuate circa 13mila Diagnosi di Tumore al fegato (non oltre il 10% delle diagnosi è in stadio iniziale) e tra loro oltre il 70% rimanda a malattie epatiche, che di frequente non mostrano segni né sintomi per anni.
Chirurgia, chemioterapia, radioterapia. Ai più importanti trattamenti per contrastare il tumore si sta affiancando l’immunoterapia, un approccio terapeutico innovativo che agisce risvegliando il sistema immunitario e offrendogli una serie di strumenti per combattere le cellule tumorali – a cui si guarda come nuova arma efficace per combattere il cancro (si è già rivelata tale nel melanoma, nel tumore del polmone e nel tumore del rene) e per allungare la sopravvivenza a lungo termine, assicurando una buona qualità di vita. Se ne è discusso di recente, nell’ambito del congresso dell’American Society of Clinical Oncology, il principale appuntamento mondiale di oncologia.
L’efficacia delle terapie immuno-oncologiche
Il sistema immunitario ci protegge da organismi estranei che entrano nel nostro corpo, impedendogli di provocare danni. Le cellule cancerogene, però, sono in grado di schivare le difese immunitarie. E qui si inseriscono le terapie immuno-oncologiche (fanno parte della famiglia delle immunoterapie antitumorali), che attivano il nostro sistema facendo sì che possa riconoscere e distruggere le cellule cancerose. Nel caso del cancro al fegato – neoplasia con guarigione ancora ridotta, con il 16% dei pazienti vivo a 5 anni dalla diagnosi – si è visto che la molecola “immunoterapica nivolumab” ha ridotto le dimensioni del tumore avanzato e pretrattato, aumentando la sopravvivenza dei pazienti.
Lo dimostra una ricerca di fase I-II presentata al recente congresso della Società Europea per lo Studio del Fegato (EASL), dal quale sono emerse riduzioni sostanziali delle dimensioni del tumore e un tasso di risposta del 15-20% con nivolumab (rispetto al 5% con l’attuale standard di cura).
Lo studio ha coinvolto 262 persone colpite dalla malattia in fase avanzata già trattate con la terapia standard, evidenziando una riduzione della massa tumorale superiore al 30% del volume nel 20% dei casi – contro il 3% con la terapia standard – e una sopravvivenza a 11 mesi del 60% dei pazienti.
Regole per prevenire i tumori
Il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), suggerisce una serie di regole da seguire per prevenire i tumori:
- no al fumo: il 25-30% dei tumori è collegato al consumo di tabacco. Ogni anno, a livello mondiale, tre milioni di persone muoiono per questo motivo;
- tenere sotto controllo il peso: sia l’obesità sia l’elevata assunzione di grassi rappresentano rilevanti fattori di rischio da evitare;
- limitare il consumo di alcol: consumare bevande alcoliche aumenta, in particolare, il rischio di cancro del cavo orale, faringe, esofago e laringe;
- svolgere attività fisica: praticare sport, con regolarità, riduce in modo importante le possibilità di sviluppare un cancro;
- seguire la dieta mediterranea: consumare molta frutta e verdura, anche cruda, assicura un effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali;
- proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili: il 20% dei tumori deriva da infezioni prevenibili, che possono venire trasmesse attraverso rapporti sessuali. Per proteggersi è bene usare sempre il preservativo;
- no alle sostanze dopanti: ricorrere alle sostanze dopanti, come gli steroidi anabolizzanti, determina un aumento del rischio di tumori;
- attenzione alle lampade solari: l’esposizione precoce (che spesso diventa costante) alle lampade solari incrementa del 75% il rischio di melanoma.
Niente è più difficile che cambiare abitudini e stile di vita. Allo stesso tempo, però, modificare la propria condotta quotidiana, seguendo una serie di accorgimenti, è fondamentale per prevenire la malattia. Come riporta il sito dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) “adottare sane abitudini può evitare la comparsa di circa un caso di cancro su tre”.