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Telefoni cellulari e salute: un dibattito senza fine

Telefoni cellulari e salute: un dibattito senza fine

Secondo recenti studi americani, non esiste una correlazione univoca fra l'uso dei cellulari ed il rischio di cancro.
In questo articolo:

L’uso dei telefoni cellulari fa male alla salute? Gli studi in materia si moltiplicano come funghi ma una risposta univoca non esiste. La buona notizia è che la ricerca non si è ancora arresa. La notizia cattiva, però, è che i risultati dell’ultimo studio made in Usa hanno lasciato i ricercatori più «confusi» che mai.

Lo dice un articolo apparso sul Washington Post e ripreso dal sito Science Alert che spiega come gli esperimenti condotti su una serie di roditori esposti alle radiazioni, abbiano lasciato «alcuni animali in buona salute, altri no». 

Cellulari e radiazioni: la ricerca americana 

Lo studio sugli effetti dell’esposizione alle radiazioni emesse dai cellulari, targato National Intitutes of Health, è costato 25 milioni di dollari. La bozza, attesissima e pubblicata in anteprima, mostra però risultati contrastanti: per alcune cavie è stato rilevato un maggiore rischio di sviluppare un tumore, danni ai tessuti e al Dna, e perdita di peso; in altri gruppi di roditori non sono stati evidenziati segni di malattia.  

Lo scienziato John Bucher di fronte ai giornalisti è stato cauto. Allo stato attuale - ha spiegato – gli studiosi non sono in grado di rilevare potenziali effetti delle radiazioni sulla salute umana. E ha puntualizzato: «No, non ho cambiato il mio modo di usare il telefono». 

Il punto è che la ricerca in questione, che ha coinvolto ben 30mila cavie, è considerato il più completo al momento, almeno per quanto riguarda gli effetti delle onde emesse dal cellulare su dei roditori. Le cavie sono state esposte a livelli di radiazione uguali a quelli emessi dai telefoni 2G e 3G (che erano lo standard quando lo studio è iniziato) per nove ore al giorno. Bucher ha sottolineato che i livelli più bassi di radiazione usati erano di gran lunga superiori all’esposizione massima a cui è sottoposto normalmente un utente assiduo. 

I risultati dell’esperimento sui topi 

Soltanto alcuni roditori maschi hanno sviluppato tumori nei nervi che circondano il cuore. Se questi risultati venissero confermati, ha detto Bucher, è possibile che le radiazioni abbiano un effetto cancerogeno anche se basso. I tumori in questione erano neurinomi. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha replicato che dunque le radiazioni sono «potenzialmente cancerogene anche per gli esseri umani». 

Nel caso di tumori sviluppati dalle cavie in altre parti del corpo – il cervello, la prostata, il fegato e il pancreas – gli scienziati hanno detto che non era chiaro se la loro insorgenza fosse collegata alla radiazione.  

«La progressione del danno al cervello in questi animali – nelle parole di Bucher - non è identica a quella tipica del tumore». 

Per quanto riguarda i problemi legati al peso corporeo, i ricercatori hanno notato cambiamenti nei ratti appena nati e nelle loro madri dopo una esposizione ad alti livelli di radiazioni durante la gravidanza e l’allattamento. Ma lo studio non era pensato per dedurre se questo fosse un effetto diretto delle onde sui piccoli o se invece riguardasse il modo in cui le madri si prendevano cura di loro. «Non ne abbiamo idea», ha tagliato corto Bucher. D’altro canto i piccoli crescendo acquistavano un peso normale.   

Otis W. Brawley, dell’American Cancer Society, ha riassunto in un post: «La pubblicazione in anteprima di queste bozze di studio si limita a creare molta preoccupazione, ma nei fatti – ha scritto - non cambierà quello che dico alle persone: la prova di un collegamento tra l’uso del cellulare e il rischio di cancro è debole, e finora non abbiamo rilevato alcun aumento di questo rischio sulla salute umana». 

Jeffrey Shuren, direttore del Center for Devices and Radiological Healt della Food and Drug Administration (l’agenzia per gli alimenti e il farmaco), ha ammesso che nello studio c’erano risultati insoliti e che, basandosi sui risultati scientifici a disposizione, l’agenzia americana non crede agli effetti negativi sulla salute umana. «Anche con un uso quotidiano massiccio da parte della maggioranza degli individui adulti – è la conclusione - non abbiamo notato un aumento di tumori al cervello. Basandoci sulle informazioni odierne, crediamo che i limiti di sicurezza attuali per l’uso dei telefoni cellulari sia accettabile per la difesa della salute pubblica».

Telefoni cellulari e salute: un dibattito senza fine 

Di dispositivi cellulari e onde potenzialmente nocive si discute da anni. Nel 2010 la Federal Communications Commission fu attaccata dopo aver invitato i consumatori ad acquistare telefoni con minori emissioni di onde. Nel 2015 la città di Berkeley, California, approvò un’ordinanza con cui obbligava i commercianti a informare i clienti sul rischio di portare i dispositivi elettronici troppo vicini al proprio corpo.

L’organizzazione Ctia, che rappresenta l’industria delle tecnologie wireless, denunciò il fatto dicendo che questi avvertimenti erano fuorvianti e violavano i diritti dei commercianti. Oggi sono insorti gli ambientalisti. Olga Naidenko, consigliera dell’Environmental Working Group, per esempio, ha sottolineato che lo studio, sebbene debole, «dovrebbe comunque essere una sveglia per i politici ed elevare il grado di attenzione per tutta la popolazione americana».  

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Ultimo aggiornamento: 08 Febbraio 2018
6 minuti di lettura

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