La dieta genetica è la nuova frontiera della nutrizione. Si tratta di un regime alimentare personalizzato che, grazie all’esecuzione di un test genetico in grado di analizzare alcuni geni responsabili del metabolismo di grassi e zuccheri, aiuta a perdere peso e a seguire una alimentazione equilibrata. Ecco come funziona.
Dieta genetica, come funziona
La variazione dei geni legati al metabolismo può comportare dei cambiamenti nell’assorbimento di diversi nutrienti. A partire da questa considerazione, su cui si basa la dieta genetica, alcuni alimenti possono essere inseriti o esclusi dal piano alimentare.
Il test genetico utilizzato per elaborare la dieta può essere effettuato anche a casa: si acquista un kit per il prelievo della saliva e si spedisce il campione in laboratorio. I geni analizzati sono, in particolare, quelli coinvolti nel:
- metabolismo dei lipidi o grassi
- metabolismo degli zuccheri
- metabolismo osseo
- stress ossidativo
- intolleranze alimentari.
In base al risultato e tenendo conto del patrimonio genetico di ogni soggetto, con la dieta genetica è possibile scoprire quali sono i fattori che predispongono la persona al sovrappeso così da adottare un regime alimentare personalizzato, finalizzato al dimagrimento.
La dieta elaborata dal nutrizionista contiene indicazioni su quali alimenti sono concessi e in quali quantità. Nonostante si tratti di un regime alimentare personalizzato, vi sono una serie di cibi maggiormente inclusi (alla base anche della dieta mediterranea):
- frutta
- verdura
- legumi
- carboidrati integrali
- pesce
- olio extravergine di oliva.
Nel caso in cui i risultati del test evidenzino un’intolleranza al lattosio, saranno esclusi dalla dieta:
- formaggi
- latte
- panna
- burro
- gelati
Questi alimenti, infatti, possono essere causa di un eccessivo gonfiore addominale e di un leggero sovrappeso. Allo stesso modo, i casi di forte sovrappeso potrebbero dipendere da una predisposizione genetica a non metabolizzare correttamente i grassi per cui bisogna ridurre, in particolar modo, le carni rosse e i formaggi, a favore di:
- carne bianca (pollo, coniglio, tacchino)
- legumi (ceci, piselli, fagioli)
- pesce ricco di omega 3 (tonno, sgombro, salmone)
- frutta secca, ricca di acidi grassi insaturi.
I benefici della dieta genetica
È possibile, grazie a un test, evidenziare particolari predisposizioni ereditarie e avere un’indicazione alimentare personalizzata? C’è chi ritiene di sì – come molte celebrità internazionali – e sceglie di seguire programmi dimagranti basati sul profilo metabolico, e chi invece resta scettico e richiama alla cautela.
Per ottenere dati scientifici certi, sull’argomento si stanno conducendo molti studi e ricerche ma sembra che affidarsi alla dieta genetica – unita all’adozione di uno stile di vita salutare – possa portare degli innegabili benefici. Oltre ad aiutare a perdere peso, la dieta genetica consente di:
- aumentare il senso di sazietà
- mantenere sotto controllo i livelli di glicemia
- ridurre gli attacchi improvvisi di fame
- rallentare i processi di invecchiamento
- prevenire patologie quali il diabete, l’osteoporosi, l’infarto e l’ictus.
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