Fresco, colorato, croccante e ricco di acqua, il rapanello o ravanello è perfetto per le insalate estive ed è l’ortaggio alleato di fegato e intestino. Rossa, bianca, rosa o viola a seconda delle varietà, questa radice drena e depura e può essere utile nella regolazione dei livelli ematici del colesterolo.
Il ravanello, Raphanus Sativus, è originario dell’Asia e appartiene alla famiglia delle Brassicaceae. Quello comune, rosso e rotondo, si raccoglie in primavera ed estate e cresce in tutti i paesi del bacino mediterraneo.
Rapanelli, alleati di fegato e intestino
Essendo costituiti per il 90% da acqua, i ravanelli (o rapanelli) favoriscono la diuresi e aiutano l’organismo a depurarsi. Ricchi di potassio, vitamine C e B, fibre e antiossidanti (luteina e zeaxantina), sono in grado di abbassare la pressione sanguigna contrastando il ristagno dei liquidi.
Sono considerati dei buoni anticellulite naturali. La presenza di vitamina C stimola le difese immunitarie, mentre le fibre aiutano il transito intestinale soprattutto in chi soffre di stipsi. Ma attenzione alle quantità: se assunti in eccesso, i rapanelli possono irritare le pareti gastriche e intestinali e causare flatulenza. Il loro consumo è controindicato in caso di gastrite, reflusso gastroesofageo, colite o colon irritabile e calcoli renali.
I nutrienti presenti nei ravanelli favoriscono anche la corretta crescita della flora batterica intestinale e riducono i livelli di glucosio e di colesterolo nel sangue. Luteina e zeaxantina da parte loro svolgono un’azione antiossidante proteggendo gli occhi dalle radiazioni luminose. I rapanelli hanno proprietà disintossicanti per tutto l’organismo. Grazie alle fibre, alla grande quantità di acqua e alla presenza di zolfo, queste radici aiutano a eliminare scorie e sostanze dannose per il corpo depurando soprattutto il fegato e i reni.
Ravanelli per il fegato e l’intestino: come consumarli
I ravanelli possono colorare le insalate se aggiunti a rondelle, oppure si possono mangiare in pinzimonio durante l’antipasto. Possono essere aggiunti ai succhi di frutta e ai centrifugati. Il loro sapore, un po’ piccantino, si abbina bene con quello delle più dolci carote, pere e mele, ma anche con il limone, lo zenzero, le verdure in foglia.
Una varietà che sta avendo particolare fortuna in Occidente è il “daikon”, un ravanello lungo e bianco originario del Giappone. Il daikon è particolarmente consigliato alle persone che soffrono di ritenzione idrica e cellulite.
Il succo di daikon spremuto si può aggiungere all’acqua minerale o al succo di mela ed essere assunto gradualmente. Il daikon fresco è buono anche in insalata oppure si può grattugiare e mescolare allo yogurt naturale con un pizzico di senape, diventando un condimento perfetto per carne e pesce al forno perché aiuta il fegato a metabolizzarne meglio i grassi.