È ancora uno dei principali killer dell’infanzia, ma la polmonite si può sconfiggere. Per questo, anche quest’anno si celebra, lunedì 12 novembre, la Giornata Mondiale contro la Polmonite (World Pneumonia Day) giunta alla decima edizione.
Nato nel 2009 per volere dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di Unicef, l’appuntamento si rinnova per diffondere un messaggio: bisogna rendere più accessibili i vaccini e le cure, perché la polmonite è una malattia grave ma si può prevenire, trattare e sconfiggere. Un recente rapporto di Save The Children ha rivelato come ogni anno muoiano a causa della polmonite 1 milione di persone: 4 su 5 sono bambini di età inferiore ai 2 anni. La malattia, inoltre, secondo l’OMS, è la principale responsabile al mondo delle infezioni nei bimbi al di sotto dei cinque anni di età.
Giornata Mondiale contro la Polmonite: fino a fine 2019 vaccino gratis per gli over 65
Di polmonite si muore ancora, nei paesi poveri ma anche in quelli ricchi. Di polmonite, inoltre, ci si può ammalare tutto l’anno: non soltanto d’inverno e in concomitanza con la diffusione dei virus influenzali. Ma ci si può vaccinare: dall’anno scorso, infatti, per tutti gli over 65 viene offerta, gratuitamente, la possibilità di usufruire del vaccino antipneumococcico.
La misura, prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 e inserita nei nuovi Livelli essenziali di assistenza, è stata introdotta per arginare il rischio di contrarre malattie da pneumococco, batterio potenzialmente pericoloso e letale per l’uomo e che provoca le polmoniti, da noi soprattutto nella popolazione anziana.
“In base ai pochi dati disponibili in Italia – si legge sul sito web del Ministero della Salute – l’incidenza della polmonite sul territorio è meno di due casi su 1000 abitanti ma nel 2010 (ultimo anno per cui sono disponibili i dati) la polmonite è stata responsabile di oltre 136mila ricoveri, in quasi la metà dei casi con complicanze”.
La polmonite causa inoltre ogni anno in Italia numerosi decessi: secondo i più “recenti” dati sulla mortalità pubblicati dall’Istat, nel 2011- ultima data disponibile - sono morte per polmonite in Italia 7.935 persone con più di 65 anni (+14% rispetto al 2010). Nel mondo, l’infezione costituisce un allarme per la salute dei bambini, sebbene si registri un “calo delle morti infantili da polmonite negli ultimi anni”, riporta l’Unicef, che spiega come le strategie per combattere la malattia funzionino ma che “tuttavia è necessario fare molto di più per evitare che centinaia di migliaia di bambini muoiano ogni anno a causa di questa malattia, che si può prevenire”.
Il bilancio delle vittime della polmonite è ancora alto – essa conta per il 15% della mortalità infantile globale, ossia 954.000 decessi annui - ma dal 2000 i decessi a causa della malattia sono diminuiti del 44%, si legge ancora nel rapporto dell’Unicef. Diagnosi precoce e terapia adeguata, insieme all’accesso all’assistenza sanitaria, sono le misure che possono salvare la vita di un bambino affetto dalla polmonite; per questo le strategie sanitarie devono includere anche le comunità a basso reddito.
Il maggiore impiego di vaccini contro la polmonite, in particolare nei paesi a basso reddito, ha portato a progressi contro la malattia, ma le disuguaglianze rimangono anche in quelli con un’ampia copertura.
Giornata Mondiale contro la Polmonite: conosciamo la malattia
La polmonite è un’infiammazione della parte terminale dei polmoni, gli alveoli polmonari, piccoli (0,2 mm) palloncini elastici, il cui scopo è estrarre dall’aria l’ossigeno necessario alla funzione di tutte le cellule e cedere l’anidride carbonica che è il prodotto di scarto dell’attività cellulare. La polmonite è in genere conseguenza di un’infezione che causa l’infiammazione e il riempimento degli alveoli con liquidi.
Questa condizione rende difficile lo scambio gassoso e quindi la respirazione ed è direttamente responsabile dei sintomi più comuni che caratterizzano la patologia: tosse e difficoltà a respirare. Nei casi più gravi la polmonite può avere serie conseguenze e mettere a repentaglio la vita.
Gli anziani, si è detto, assieme ai bambini, rappresentano la fascia di età più suscettibile a contrarre la malattia. Sono a maggior rischio di polmonite i fumatori, le persone affette da altre patologie (in particolare malattie polmonari come la BPCO, l’asma e la fibrosi cistica, malattie cardiache, malattie renali o del fegato) e le persone con un sistema immunitario indebolito.
Nella maggior parte dei casi la polmonite può essere curata a casa con antibiotici. I casi più gravi tuttavia devono essere ricoverati in ospedale perché la polmonite può causare serie complicanze come l’insufficienza respiratoria, il versamento pleurico, l’ascesso polmonare e la setticemia.